Dal 1 al 4 settembre presso l’
Università degli studi di Udine si è svolto un importante convegno su Fenomenologia e saperi digitali.
Da diversi anni le Università del Friuli Venezia Giulia, Trieste per prima, si sono occupate in modo innovativo di questi temi e delle loro implicazioni pratiche.
Sono state messe a confronto diverse discipline con modalità mista, in aula e a distanza. Diversi i temi trattati, come si può evincere dall’articolazione del programma (
https://dium.uniud.it/documents/2261/International_conference_program.pdf) da relatori nazionali e internazionali.
Fra i contributi oggetto della riflessione animata di filosofi, esperti di metodologia di analisi fenomenologica, psicologi sperimentali, esperti di neuroscienze, si colgono alcuni spunti di approfondimento:
- si è modificata la teoria classica della percezione: l’ambiente dà un contributo fondamentale all’interazione fra soggetto e oggetto.
- Si profila una netta distinzione fra ambiente fisico, ambiente digitale e realtà aumentata.
- Il digitale e i contributi dell’intelligenza artificiale, non sostituiscono lo spazio fisico: il senso maggiormente implicato è quello della vista, non esiste una immersione che sia prettamente olistica, che metta in gioco l’individuo nella sua interezza esperienziale.
- “La Fenomenologia propone un nuovo spazio della ragione: l’esperienza possiede un ordine, delle strutture su cui si può poggiare credito per la conoscenza” (Claude Romano).
- La palla con cui si gioca fisicamente è la stessa di quella con cui si gioca virtualmente? La risposta è no. Si tratta di due fenomeni sostanzialmente diversi; questo è il motivo per cui l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire l’intelligenza naturale e la realtà virtuale non potrà mai sostituire la realtà fisica.
In particolare sono state date risposte ai seguenti interrogativi: quali sono i
contributi di neuroscienze/neurobiologia e fenomenologia nella applicazione del Modello Transteorico del Cambiamento agli interventi sia in ambito educativo/formativo che di cura? Come l’
identità personale, o dei luoghi, o virtuale può essere parte del processo del cambiamento intenzionale?
Di seguito i link per poterli visionare/scaricare:
METALOGO 3 - Dialogo fra neuroscienze e fenomenologia per la comprensione e lo sviluppo dei processi di cambiamento intenzionale del comportamento
METALOGO 4 - I nuovi volti dell'identità: Identità personale, identità dei luoghi, identità digitale e realtà virtuale
Buona lettura!
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