Progetto finanziato dal Fondo 5 per mille della Sede Centrale LILT relativo alla
Ricerca intervento sulla relazione fra Stress lavoro correlato e adozione di stili di vita salutari nella prevenzione oncologica, realizzato dalla LILT di Reggio Emilia
Il ruolo della Ricerca-intervento è di estrema importanza nell’ambito delle attività gestite dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori per la diffusione degli interventi di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro.
L’adozione di stili di vita salutari, può essere oggetto di iniziative di Prevenzione primaria e secondaria, a cui la LILT nazionale, già attiva nell’ ambito da diverso tempo, può dare un contributo efficace.
Negli ultimi anni, il concetto di Salute nei Luoghi di lavoro, prima concentrato in prevalenza sui temi della sicurezza, si è esteso alla Promozione della Salute, come strategia di frontiera che tiene conto degli effetti sinergici sulla salute umana dei rischi legati agli stili di vita e all’esposizione a fattori di rischio professionali. Un’attenzione particolare è stata riservata alla relazione fra stress e salute psicofisica del lavoratore, oggetto di una approfondita attenzione da parte della comunità scientifica che ne ha sottolineato gli esiti psicopatologici, le ricadute sulla salute fisica, le ricadute in termini economici (
Mc Daid D, 2007: Kessler et al 2006).
Lo stress in ambiente lavorativo esprime una reazione emotiva, cognitiva, comportamentale e fisiologica ad aspetti avversi e nocivi dell’ambiente fisico, sociale e dell’organizzazione del lavoro. Tali stressors determinano delle condizioni psicofisiche che ostacolano le risposte dell’organismo tese a ristabilire l’omeostasi nei confronti dello stimolo stressogeno (
Selye,1985).
Adottare provvedimenti per la gestione delle cause dello stress lavoro-correlato rende possibile prevenire o, quanto meno, ridurre l’impatto che tale rischio può avere sui lavoratori dell’Azienda, anche in termini produttivi (
Accordo Europeo stress sul lavoro, Bruxelles, 8 ottobre, 2004). La recente declinazione del concetto di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro ha, dunque, prestato particolare attenzione al Benessere psicofisico generale del personale, soprattutto come attenzione alle modalità organizzative della struttura lavorativa, alla percezione individuale dello stress lavoro correlato e della qualità dell’ambiente, anche attraverso l’adozione di una strategia di policy quadro, a sostegno di procedure organizzative favorenti l’assunzione di comportamenti salutari e protettivi per la salute individuale. Interventi efficaci di promozione della Salute sono fortemente raccomandati, anche nei luoghi di lavoro, rispetto a diverse problematiche, quali contrasto al fumo, riduzione del consumo problematico di alcol, promozione di attività motoria e corretta alimentazione, potenziamento del benessere organizzativo e riduzione della esposizione allo stress lavoro correlato (
Giorgianni et al. 2006 Peachok et al. 1995, Perbellini et al 2004; Tsay et al 2009). Come punto di riferimento e sintesi rispetto a evidenze scientifiche e fattibilità degli interventi è da segnalare il manuale di
Linee guida realizzato dall’INAIL (2011). Questi aspetti sono particolarmente rilevanti alla luce della situazione attuale: il rapporto di ricerca dell’Università di Nottingham “
Ageing, Work – Relatead Stress and Health, Reviewing the evidence”, prende in considerazione gli effetti dello stress sul lavoro rispetto all’età dei lavoratori. La revisione di studi su larga scala dimostra che lo stress lavorativo aumenta con l’età, raggiungendo un picco tra i 50 e i 55 anni, per poi diminuire all’avvicinarsi dell’età pensionabile.
Il prolungamento dell’attività lavorativa, espone, di conseguenza,
lavoratori dai 55 ai 65 anni ad alcuni ulteriori rischi specifici, riconducibili ai seguenti fattori:
- età a rischio per l’insorgenza di malattie croniche (neoplasie, malattie cardiovascolari, diabete, disturbi articolari) e in cui il sistema immunitario è fisiologicamente soggetto ad una diminuzione di efficienza;
- interferenza negativa fra determinanti sociali della salute e esposizione a fattori di rischio individuali.
I fattori sopraelencati rendono i soggetti target dell’intervento particolarmente vulnerabili allo stress lavorativo. Lo stress lavorativo si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste avanzate nei loro confronti e le risorse a loro disposizione per far fronte alle stesse (
Karasek, 1990). Tale scompenso può derivare dalla percezione di aspetti avversi e nocivi del contenuto, dell’organizzazione e dell’ambiente di lavoro stesso. Lo stress diventa un rischio per la sicurezza e la salute quando è prolungato nel tempo. Diventa pertanto essenziale ridurre il periodo di esposizione allo stress, introducendo misure protettive adeguate al target e al contesto.
Obiettivo generale
La Ricerca intervento si è proposta di:
- descrivere le situazioni di stress lavorativo nocive per il benessere psicofisico e la determinazione di una maggiore vulnerabilità rispetto a malattie croniche (neoplasie e malattie cardiovascolari) della popolazione lavorativa suddivisa per intervalli di età dai 25 ai 65 anni;
- elaborare un pacchetto operativo di interventi differenziati per target (personale, medici competenti-medici del lavoro- RLS, direzione aziendale, responsabili delle risorse umane), finalizzati al miglioramento degli stili di vita (abitudine tabagica, consumo alcolico, sedentarietà, comportamento alimentare scorretto) e al contrasto dei principali fattori stressogeni evitabili come prerequisito alla costituzione di una Rete Italiana di Luoghi di Lavoro che promuovono Salute;
- produrre strumenti generali per inserire il tema della Promozione di Stili di Vita Salutari in relazione al Benessere Psicofisico dei lavoratori.
Commento all’obiettivo generale:
La percezione dello stress lavorativo da parte dei lavoratori è legato alle rilevazioni effettuate dall’INAIL e principalmente veicolato dalla loro percezione alla esposizione a fattori di rischio professionali specialistici e riguardanti comportamenti collettivi (per es: uso di casco quando è previsto, esposizione a sostanze tossiche, congruità degli ambienti, rispetto delle pause, programmazione dei turni …).
Gli stili di vita rispetto a abitudine al fumo, consumo alcolico, contrasto alla sedentarietà, comportamento alimentare, non sono percepiti come fattore di rischio lavorativo perché legati a vissuti e abitudini individuali.
Il dato di base è, dunque, relativo al fatto che non esiste una attenzione diffusa delle Aziende rispetto agli stili di vita a rischio.
L’azienda, quando percepisce la necessità di collaborare con un Ente quale la LILT, pensa principalmente di richiedere servizi legati a visite senologiche, dermatologiche e/ o comunque molto specifiche e specialistiche rispetto alla diagnosi precoce di determinate patologie. In generale l’azienda è più attratta da azioni di screening e prevenzione secondaria, piuttosto che da interventi di prevenzione primaria e promozione della salute.
Per questo motivo gli strumenti elaborati nel corso della ricerca intervento sono stati finalizzati a:
- aumentare la sensibilità di datori di lavoro, maestranze sindacali, addetti alla sicurezza sulla necessità di considerare gli stili di vita sia come concausa dello stress lavorativo di cui l’azienda è tenuta ad occuparsi, sia come fattore di rischio per i problemi di salute legati a malattie croniche e incremento delle probabilità di ammalarsi di neoplasie nelle fascie di età considerate dal Progetto (chiarendo i vantaggi aziendali in termini di riduzione di perdita di giorni di lavoro, periodi di congedo per malattia etc);
- aumentare la sensibilità dei lavoratori: con materiale informativo specifico a loro rivolto,con la presentazione, in collaborazione con il medico competente dell’Azienda, delle opportunità info educative di modificare gli stili di vita a rischio con percorsi individuali e di gruppo;
- realizzare un percorso di Aziende che Promuovono Salute (inteso come benessere psicofisico generale) attraverso un processo per stadi che consenta e faciliti il monitoraggio delle azioni nel tempo;
- stringere una più ampia collaborazione con i Medici competenti rinforzandone il ruolo e approfondendo la loro formazione sulle competenze di supporto al cambiamento degli stili di vita a rischio anche attraverso la supervisione a distanza.
Fasi operative del Progetto
La Ricerca- Intervento si è svolta con le seguenti fasi:
FASE 1 - Individuazione degli attori e costituzione del Gruppo di lavoro per la Ricerca Intervento: LILT Reggio Emilia, Università di Modena e Reggio – Medicina e del lavoro e Medicina di Comunità; rappresentanza di Medici competenti del territorio , Associazione Industriali, Camera di Commercio.
FASE 2 - Raccolta dei bisogni del territorio: interviste semi-strutturate per l’ orientamento su bisogni e aree di interesse coinvolte nel progetto
FASE 3 - Produzione degli strumenti operativi e loro sperimentazione. Si sono prodotte 4 tipologie di strumenti organizzativi e operativi
- Promozione della Salute nei luoghi di lavoro ad uso di: dirigenza aziendale, medico competente, direttore risorse umane per la progettazione di interventi di promozione della salute in azienda: offre un piano esaustivo delle azioni dalla progettazione alla valutazione di efficacia degli interventi.
- Opuscolo per i lavoratori sulle principali indicazioni per gli stili di vita a rischio;
- Linee d’indirizzo per la stesura di Raccomandazioni per la Redazione di un Luogo di Lavoro che promuove Salute;
- Modulo di formazione a distanza per Medici del Lavoro e Medici competenti
FASE 4 - Partecipazione ai gruppi territoriali attivi sulle tematiche del welfare aziendale
In provincia di Reggio Emilia sono stati attivati due tavoli di lavoro tematici. Il primo, promosso da Unindustria nell’ambito del progetto WELFA-RE , è stato presentato ufficialmente alle Aziende del circuito nel marzo 2015. Il secondo gruppo, attivo sulla responsabilità sociale di Impresa (RSI), coordinato dalla Camera di Commercio di Re con in contributo della Direzione Generale delle Attività Produttive della Regione E-R, ha previsto le seguenti tappe:
- Open Day di maggio 2015: i componenti della rete (comune, provincia, aziende e cooperative sociali) è stata ospite a Luoghi di Prevenzione per laboratori formativi
- Community Day della Camera di Commercio per la condivisione dei bisogni in termini di servizi giugno 2015
- Workshop Interregionale di confronto-networking tra Reti-Laboratori di imprese per la Responsabilità Sociale – e nella consensus conference è stata accolta la nostra raccomandazione “Creare gruppi di lavoro “Benessere aziendale” composto dai dipendenti e coadiuvato da un consulente esterno”.
FASE 5 - Produzione pacchetto formativo e sua validazione rispetto alle seguenti azioni:
Verifica di efficienza degli strumenti rispetto ai lavoratori in fascia di età 45 /55 anni: strumenti operativi per interventi di prevenzione dello stress lavorativo e per la riqualificazione del setting lavorativo rispetto alla salute organizzativa; e in fascia di età 56/65 anni: strumenti operativi per interventi su gestione dello stress, promozione di stili di vita salutari e per la predisposizione di obiettivi di salute (obiettivi di cambiamento).
Per ogni fascia di età il progetto prevede un modulo organizzativo/operativo specifico rispetto alla differenza di genere;
- Costruzione Piano di valutazione dell’efficacia dell’utilizzo degli strumenti per la realizzazione di un intervento di Luoghi di lavoro che promuovono salute in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio;
- Realizzazione di pacchetti operativi con strumenti e indicazioni pratiche e organizzative per i Luoghi di lavoro (a disposizione di Associazione Industriali, Medici competenti, Sedi provinciali LILT, professionisti INAIL, Servizi ASL) rivolti al target dei dipendenti dai 45 ai 65 anni.
Il pacchetto operativo, applicato nella Ricerca Azione, prenderà in considerazione i determinanti sociali della salute (età, sesso, stili di vita, reti sociali, lavoro) in relazione all’esposizione ai fattori di rischio specifici, per il potenziamento dei fattori protettivi della salute rispetto a:
- acquisizione di competenze per ridurre l’esposizione a fattori stressogeni,
- capacità di porsi e realizzare obiettivi di cambiamento rispetto agli stili di vita individuali (fumo, alcol, sedentarietà, comportamento alimentare scorretto), in quanto fattori protettivi per il benessere psicofisico personale e, soprattutto per la prevenzione di neoplasie e malattie cardiovascolari,
- contributo alla riduzione della “costrittività organizzativa” (anomalie e incongruenze organizzative riconducibili principalmente a: inadeguatezza degli strumenti di lavoro, attribuzione di carichi eccessivi,distorsioni sul piano delle comunicazioni interne e forme di iper controllo, dalla Circolare INAIL 71 del 17/12/2013).
- inserimento nel pacchetto formativo dei prodotti elaborati così suddivisi: a) strumenti operativi per la rilevazione dei sintomi legati allo stress; b) strumenti operativi per il contrasto allo stress attraverso tecniche specifiche (rilassamento, mindfulness esercizi di respirazione) e intervento di sostegno al cambiamento degli stili di vita che contribuiscono allo stress attraverso l’attivazione di percorsi di gruppo di training per la regolazione dei comportamenti rispetto a benessere psicofisico, fumo di sigaretta, alcol, alimentazione, attività motoria;
- realizzazione seminario di diffusione dei risultati e dei prodotti ottenuti, in collaborazione con le Università coinvolte;
- diffusione degli strumenti operativi del Progetto attraverso percorsi di supervisione a distanza (pacchetti formativi attraverso il sito multimediale www.luoghidiprevenzione.it ;
- pubblicazione dei risultati dell’intervento attraverso partecipazione a Convegni, elaborazione di poster e abstract, articoli scientifici realizzati da LILT di Reggio Emilia in collaborazione con le Scuole di Specializzazione coinvolte.
Risultati/prodotti attesi e loro trasferibilità
- Prodotti del pacchetto operativo
- Sito multimediale con supervisione a distanza e corsi FAD per Medici del lavoro e medici competenti.
Cronogramma
Il progetto è effettivamente cominciato a marzo 2014 e ha concluso le azioni operative di definizione degli strumenti operativi a luglio 2015; prevede il termine effettivo di chiusura dei lavori il 31 ottobre 2015.
Gli strumenti
Fasi:
- Marzo 2014/giugno 2014: predisposizione modalità organizzative e individuazione delle aziende incluse nel progetto e costituzione del gruppo di lavoro;
- Giugno 2014/ ottobre 2014: realizzazione prima fase ricerca azione (rilevazione percezione e eventuali modalità di gestione dello stress, già assunte delle aziende partecipanti alla ricerca) e individuazione degli strumenti operativi sulla base dei dati della ricerca in collaborazione con i Medici Competenti;
- Ottobre 2014/ottobre 2015: realizzazione degli strumenti operativi e preparazione del pacchetto formativo;
- Settembre/ottobre 2015: realizzazione seminari formativi per Medici competenti sulla disseminazione degli strumenti operativi e dei pacchetti formativi ; diffusione dei risultati della ricerca a EXPO nel seminario dell’8 settembre e dell’8 ottobre dedicati a utilizzo di percorsi di approccio motivazionale al cambiamento nei Luoghi di lavoro: il primo ha avuto la presenza del Prof. Carlo DiClemente; il secondo è stato realizzato in collaborazione con la LILT di Piacenza che ha condiviso con la LILT di Reggio Emilia le azioni di progetto;
- Ottobre- novembre 2015: inserimento delle azioni del progetto nelle attività di realizzazione del Piano regionale della prevenzione nella Ausl di Reggio Emilia, per la quale la LILT di Reggio Emilia sta coordinando il settore Luoghi di Lavoro che promuovono salute;
- Ottobre. Novembre 2015: attivazione modulo FAD per medici competenti nella piattaforma didattica www.luoghidiprevenzione.it: il modulo è già stato predisposto e sarà oggetto di 2 formazioni ufficiali, il 17 novembre e il 1 dicembre, che consentiranno ai gruppi di lavoro di definire gli articoli di interesse scientifico.
Bibliografia essenziale di riferimento
- Ader R, FeltenDL, Cohen N, eds Psychoneuroimmunology, 1991
- Antropowa ON et al Professional stress and development of stress-induced hypertension. Kardiologiia, 2009; 49(6): 27-30
- Avallone, F; Paplomatos A (2005) Salute Organizzativa, Raffaello Cortina, 2005
- BauerME, Jeckel CM, LUZ C. The role of stressfactors during aging of the immune system. Ann N Y Acad Sci. 2009; 1153: 139-52
- Biondi M, Zannino LG, Psychological stress, neuroimmunomodulation and susceptibility to infectious diseases in animals and men: a rewiew. Psychoter Psychosom. 1997; 66(1): 3-26
- Boscolo et al , Natural Killer activity is reduced in men with occupational stress and Job insecurity working in a university. Int Arch Occup Environ Health, 2009; 82: 787-794
- Castle SC. Clinical relevance of age-related immune dysfunction, Clin. Infec Dis, 200; 31: 578-58
- Documento Accordo Europeo stress sul lavoro, Bruxelles, 8 ottobre 2004
- Di Converso, R. Falcetta, Burn out e non solo. Valutazione del rischio, prevenzione e benessere nelle organizzazioni sanitarie, Centro scientifico editore, Torino, 2007
- Giorgianni C, et al. Evaluation of obesity in health cureworkers, Med Lav, 2006 genn/feb, 97 (1): 13-9
- Goetzel RZ, et al Health Enhancement Research Organization(HERO) Research Committee. The relationship between modifiable health risks and health care expenditures. An analysis of the multiemployer HERO health risk and cost database. J. Occup Environ Med. 1998; 40 (10): 843-54
- Gouin JP et al Immune dysregulationand chronic stress among older adults: a rewiew. Neuroimmunomodulation 2008; 15 (4-6):251-9
- Griffith A, Knight A, Nor Mold Mahudin D. Ageing, work –related stress and health. Reviewing the evidence; Institute of work, health & organizations. University of Nottingham, 2009
- INAIL a cura di, Valutazione e gestione del rischio di stress lavoro correlato, 2012
- Karasek R, Theorell T, Healthy work: stress, productivy and reconstruction of the working life, Basic Book, 1990
- Karasek R, Job demands, job decision latitude and mental strain: implications for Job redesign. Adm Sci Q1079;24:285-308.
- Kessler RC et al Prevalence and effects of mood disorders on work performances in a nationally representive sample of U.S. workers Am J. Psychiatry, 2006
- Kopp MS et al. Chronic stress and social changes: socioeconomic determination of chronic stress. Ann NY Acad Sci 2007; 1113:325-338
- McDAID D The economicsof mental health in tho workplace: what do we know and where do we go? Epidemiol Psychiat Soc 2007; 16(4): 294-298)
- Morikawa et al A cross-sectional study on the relationship of Job stress with natural Killer cell activity as natural Killer celle subsets among healthy nurses. J. Occup Health, 2005; 47:378-383
- Peacock JL, Bland JM, Anderson HR. Preterm delivery: effects of socioeconomic factors,psychological stress, smoking,alcohol and caffeine BMJ, 1995; 26:535-6
- Perbellini L. L’attività lavorativa come fattore di rischio per obesità..e il contrario Med.Lav , 2004 maggio giugno, 95 (3): 211-22
- Nolfe G et al Mobbing, costrittività organizzative ed effetti bio-psico-sociali: una valutazione integrata,G.Ital Med Lav Erg 2013; 35-2,87-93
- Selye H. The nature of stress. Basal facts. 1985; 7(1):3-11
- Tsai YW et al, Peer pressure,psychological distress and the urge to smoke. Int J. Environ Res Public Health, 2009; 6: 1799-811
- Yang EV, Glaser R. Stress-induced immunomodulation and the implications for health. Int. Immunopharmacol.2002; 2 (2-3):315-24
Indietro